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Scegliere un alimento commerciale corretto per una cagna in gravidanza.


mercoledì 21 agosto 2019


Scegliere un alimento commerciale corretto per una cagna in gravidanza

Quando si deve scegliere l'alimento commerciale per una cagna in gravidanza bisogna tenere conto di numerose variabili. L'errore più comune che viene commesso è quello di utilizzare l'alimento usato fino a quel momento aumentando semplicemente la dose già dalla prima settimana

In realtà il fabbisogno energetico durante la gravidanza non aumenta fino alla quinta settimana di gestazione, ciò che invece varia da subito sono i fabbisogni nutrizionali di proteine, amminoacidi, acidi grassi essenziali minerali e vitamine.  L'idea di utilizzare nelle prime 5 settimane di gestazione l'alimento usato prima della gravidanza, senza aumentarne il dosaggio, è corretto solo se l'alimento è di ottima qualità e riesce comunque a coprire i fabbisogni nutrizionali di un cane in gravidanza.

La prima cosa da controllare è la quantità di proteine contenute nell'alimento. FEDIAF indica, come minimo, un contenuto del 25% di proteine su sostanza secca.  Per capire, quindi, se l'alimento rispetta questo valore, bisogna prendere il valore sul tal quale indicato in etichetta moltiplicarlo per 100 e dividere il risultato per la sostanza secca dell'alimento (rappresentata da 100 - l'umidità). Inoltre, è bene leggere gli ingredienti contenuti nel mangime per capire di che origine sono queste proteine.  Se un mangime, ad esempio, contiene parecchi legumi o patate è probabile che una buona parte di quelle proteine derivino da questi alimenti e sarebbe, quindi, sconsigliato in un animale gravido poiché durante la gestazione è particolarmente importante che le proteine derivino da fonti animali. Questo, sia per l'elevata digeribilità, sia per essere sicuri che vengano soddisfatti i fabbisogni amminoacidici aumentati durante questo stato fisiologico.  Bisogna, inoltre, controllare che i grassi non siano eccessivamente limitati e che tra gli ingredienti rientrino alimenti che possano fornire anche Epa e Dha. L'assunzione tramite la dieta di questi due acidi grassi diventa essenziale in gravidanza, come indicato da FEDIAF, poiché il DHA aiuta a preservare le funzionalità della placenta e permette il corretto sviluppo fetale. Infine, se l'azienda fornisce i valori nutrizionali completi, sarebbe buona norma controllare che questi soddisfino i fabbisogni indicati da FEDIAF per la riproduzione.

Dalla quinta settimana, invece, la scelta migliore sarebbe quella di iniziare un cambio graduale dell'alimento, per direzionarsi verso un alimento più specifico, aumentandone anche il dosaggio in base al calcolo del fabbisogno energetico di cui necessita l'animale (vedi articolo https://www.myvetdiet.it/la_nutrizione_veterinaria_secondo_myvetdiet_dettaglio.asp?id=50&articolo=L'alimentazione%20e%20il%20fabbisogno%20energetico%20durante%20la%20gravidanza).

Infatti, nell'ultimo terzo di gravidanza, il peso dei feti cresce in maniera esponenziale e di conseguenza anche i fabbisogni energetici e nutrizionali della cagna aumentano. Dall'altro lato, l'aumento di volume occupato dai futuri nascituri rende sempre più difficile per la cagna assumere contemporaneamente grandi quantità di cibo. Proprio per questa ragione l'alimento da scegliere deve avere un elevata energia metabolizzabile (almeno intorno a 4 kcal/gr di S.S.). Inoltre, deve contenere un elevato quantitativo di proteine, variabile tra il 25 e il 35 % di proteina grezza su S.S. Sarebbe comunque buona norma calcolare, in base al dosaggio assunto, quante proteine digeribili l'animale sta assumendo, poiché a parità di percentuale proteica contenuta, se un alimento ha una elevata energia metabolizzabile, l'animale ne assumerà meno per soddisfare il suo fabbisogno energetico giornaliero, con il rischio che assuma anche minor quantità di proteine. Come fare? Bisogna calcolare i grammi di sostanza secca assunti dall'animale (moltiplicando la quantità assunta di cibo per la S.S. contenuta nell'alimento e dividendo poi il risultato per 100), valutare di questo quantitativo quante sono proteine (ossia prendere questo valore, dividerlo per 100 e moltiplicarlo per la percentuale di proteine sulla S.S. di quell'alimento) ed infine moltiplicare questo valore per la digeribilità delle proteine, che negli alimenti commerciali si aggira di solito intorno allo 0,85. Il valore trovato deve superare il fabbisogno minimo di un animale in gravidanza che corrisponde almeno a 7 grammi di proteine digeribili per kg di peso metabolico (ossia kg0,75). Ancor di più, in questa fase della gestazione è importante che le proteine contenute nell'alimento commerciale siano di origine animale e che quindi nell'alimento non siano contenute grosse quantità di legumi o patate.

Anche la percentuale dei lipidi deve essere maggiore rispetto a quella presente negli alimenti commerciali per animali adulti, soprattutto nell'ultimo terzo di gravidanza, sia perché una maggior quantità di lipidi porta ad un aumento della densità energetica di un alimento, sia per l'aumentato fabbisogno di acidi grassi essenziali che ha un animale in gravidanza. L'ideale è che l'alimento contenga circa il 20% di grassi grezzi su sostanza secca e che una parte di essi sia costituita da EPA e DHA.

Un altro nutriente che va assolutamente controllato durante la gestazione è il calcio. Il suo fabbisogno in una cagna in gravidanza, soprattutto negli ultimi 35 giorni, è il doppio rispetto a quello di un animale adulto. Una sua carenza può portare un'alterazione nell'ossificazione dei feti, e un'inerzia uterina con problemi al momento del parto. L'alimento deve contenerne, come minimo, l'1% su S.S.. Di conseguenza, per mantenere il rapporto calcio/fosforo corretto, anche il quantitativo di fosforo presente nell'alimento deve essere superiore rispetto a quello contenuto in mangimi per animali adulti. È altrettanto vero che la quantità di calcio contenuta nell'alimento non deve essere eccessiva, poiché un eccesso nell'assunzione da parte della cagna in gravidanza la può predisporre allo sviluppo di un'eclampsia puerperale per diminuzione dell'attività delle paratiroidi.

In generale la maggior parte degli alimenti per cuccioli hanno valori nutrizionali più simili ai fabbisogni della cagna nell'ultima parte di gravidanza rispetto agli alimenti commerciali per adulti.


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